Carta spesa alimentare: ecco i beni acquistabili!
Sono stati appena comunicati gli elenchi dei beni acquistabili con la carta spesa alimentare. Dalle carni al caffè, dal pesce fresco al latte in polvere, esclusi birra, vino e marmellata. Sono 23 le voci incluse nella lista dei cibi acquistabili con la Carta spesa alimentare, lanciata dal governo per aiutare le famiglie più bisognose a far fronte ai rincari di generi alimentari. Cresce la polemica sui generi non acquistabili attraverso la carta che sarà consegnata la prossima settimana negli uffici postali, ma il ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida risponde: «Non imponiamo diete».
Presenti il latte e i suoi derivati
Nelle liste dei beni acquistabili con la carta spesa alimentare o “dedicata a Te” predisposta dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia, sono incluse le carni di maiale, pollo e tacchino, manzo, pecora, capra e coniglio, così come il pescato fresco. Ci sono ortaggi freschi e lavorati, pomodori pelati e conserve di pomodori. Presenti naturalmente il latte e i suoi derivati, inclusi quindi yogurt e formaggi, così come le uova, l’olio d’oliva e di semi, i prodotti di panetteria, di pasticceria e i biscotti.
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Dallo zucchero ai legumi
La carta spesa alimentare contro il caro-carrello, contenente i 382,5 euro, permetterà di acquistare anche farina, pasta e altri cereali, come riso, orzo, farro, avena, malto, mais, così come legumi, semi e frutta. Inoltre, lieviti naturali, miele (ma non marmellata), zucchero, cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino (ma non balsamico) e gli alimenti per la prima infanzia, come omogeneizzati, pastine e latte di formula. L’ultima voce, infine, include caffè, tè e camomilla.
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«Ci sono quasi tutti i prodotti dell’alimentazione, figuriamoci se andiamo ad individuare che cosa nello specifico devono mangiare i nostri cittadini, però se possiamo attivare filiere che danno lavoro lo facciamo», chiarisce Lollobrigida. «Ho individuato quei prodotti, tra i generi alimentari, che avessero un consolidato nelle produzioni di carattere interno», quindi «l’elenco richiama, per il 90%, a produzioni che derivano dal nostro territorio». È uno strumento «indirizzato a promuovere acquisti di filiere corte e italiane, che sono, per definizione, produzioni di qualità».






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