Nuovi aiuti contro il caro biberon: ecco le ulteriori misure del governo!
Il 2022 è stato un anno caratterizzato dall’ascesa continua e senza freni dei prezzi al consumo, con tassi di crescita simile agli anni 90, che ha portato un inflazione a superare l’11% annuo. Da questo aumento dei prezzi non nessun bene di prima necessità è rimasto immune, anzi sono proprio questi ultimi che hanno subito il maggiore rialzo facendo arrivare il costo della carrello della spesa a prezzi inaccessibili per tanti. Anche i beni di prima necessità dell’infanzia come pannolini, ciucci e passeggini sempre più cari. Prodotti che, essendo di prima necessità per le famiglie, impattano e non poco sui conti a fine mese: un pacco di pannolini lo scorso anno ha visto lievitare il prezzo del 13,6%, i prodotti alimentari per i neonati dell’11,4%, i passeggini costano addirittura il 30,4% in più. A fare i conti è DoveConviene, che nei primi tre mesi del 2023 registra un aumento del +44% dell’interesse delle famiglie verso queste categorie di prodotti.
Proprio in queste settimane nelle quali si parla tanto di tasso di natalità e di detrazioni per figli a carico, le prime mosse del governo devono essere orientate sia sul piano strutturale delle riforme sia sul controllo dei prezzi, essendo le spese dei bimbi una delle più “pesanti” nel bilancio familiare.
Il ministro Urso: a breve intervento su caro prodotti infanzia
Il Governo, al lavoro da mesi per il problema della natalità studia interventi strutturali, che diano nuova forza e nuovi incentivi alle famiglie per garantire una tranquillità economica che si tradurrà, nel lungo periodo ad una crescita demografica. «L’intervento che abbiamo fatto in queste ore sul caro pasta tra pochi giorni lo faremo sui prodotti dell’infanzia, su cui abbiamo tagliato l’Iva ma non tutto di questo è andato a beneficio davvero delle famiglie», ha assicurato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto agli Stati generali della natalità, riferendosi all’attività della Commissione di allerta rapida sui prezzi, riunitasi giovedì 11 maggio al Mimit per la prima volta. «Sono piccole ma grandi cose – ha osservato Urso – perché il controllo sui prezzi dei prodotti per l’infanzia e della pasta è importante per le famiglie».
Unc a Urso, per prodotti infanzia taglio Iva fallimento totale
La risposta dei consumatori non è delle più entusiaste «Siamo contenti che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, annunci di voler intervenire nuovamente sui prodotti dell’infanzia, ma, visto il fallimento precedente, vorremmo sapere anche in che modo», ha replicato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. «Gli alimenti per bambini, ad esempio, che a gennaio avrebbero dovuto scendere di prezzo, sono aumentati dello 0,1% rispetto a dicembre 2022 e a febbraio addirittura del 2,7% sul mese precedente, mentre gli Articoli per l’igiene personale e il benessere, prodotti naturali, voce che include pannolini e assorbenti igienici a gennaio ha subito un rialzo mensile dello 0,4%», ha continuato Dona. Spesso ci si chiede se a beneficiare di tali aumenti siano soltanto i commercianti che eludono i vari tagli dell’iva diminuendo il prezzo finale in maniera meno che proporzionale al taglio, spesso addossando la colpa degli aumenti ai produttori ed alle tasse. Da qui Assoutenti ha fatto invece notare che «dal latte artificiale ai pannolini, passando per omogeneizzati e biberon, i prodotti dell’infanzia hanno raggiunto prezzi altissimi, spesso del tutto ingiustificati. Per questo – ha concluso il presidente Furio Truzzi – chiediamo oggi al Ministro, che bene ha fatto a mettere sotto i riflettori tale problema, di convocare formalmente Mister Prezzi e la Commissione di allerta rapida, sia per fare “luce” su tale mercato, sia perché, come nel caso della pasta, già solo l’annuncio di un focus da parte delle istituzioni contribuisce e frenare la crescita dei listini».





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