Mercati finanziari: le notizie di oggi, Lunedi 13 Gennaio!
Il calo di Nvidia trascina il comparto dopo l’annuncio di nuove restrizioni americane sull’export di chip. Petrolio in aumento con le nuove sanzioni Usa a Mosca. Vola il gas ad Amsterdam. Dollaro ai massimi in due anni con l’euro sotto 1,02 per la prima volta da novembre 2022. Lo spread si allarga nel finale a 124 punti base.
Chiusura in rosso per le borse europee in un clima di difficoltà generale sui mercati, appesantiti dai timori di un ritorno di fiamma dell’inflazione americana e di un rallentamento dei tagli dei tassi da parte della Fed. A Wall Street i tre indici principali hanno ormai cancellato i guadagni ottenuti dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre, complice anche il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro (ai massimi da fine 2023), mentre l’aumento dei prezzi energetici, innescato dalle nuove sanzioni Usa contro la Russia, alimenta la paura che l’inflazione torni a rialzare la testa allontanando ulteriormente la nuova sforbiciata da parte della banca centrale europea. Gli investitori, già preoccupati da un mercato del lavoro forte in Usa, attendono quindi in settimana i dati sull’inflazione americana e le dichiarazioni dei governatori della banca centrale per poter avere elementi utili a intuire quale sarà il percorso della Fed sui tassi nel 2025. In calo anche Wall Street, che ha azzerato i guadagni realizzati subito dopo la vittoria di Donald Trump.
Wall Street in calo, azzera guadagni post vittoria Trump
Si muovono in calo gli indici a Wall Street, all’inizio di una settimana che prevede molti dati economici, tra cui quelli sull’inflazione di dicembre, e il via alla stagione delle trimestrali, con i resoconti finanziari delle grandi banche. Sotto pressione i titoli del settore chip, dopo che l’amministrazione Biden ha annunciato nuove e ampie restrizioni sull’esportazione di chip avanzati per l’intelligenza artificiale prodotti da Nvidia Corp – 2,37% e altre aziende, con l’obiettivo di limitare la loro vendita a Paesi non alleati degli Stati Uniti. I tre maggiori indici (Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq) sono reduci da due settimane consecutive in calo e hanno ormai cancellato i guadagni ottenuti dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre, complice anche il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro, ai massimi dalla fine del 2023.
A Piazza Affari Amplifon chiude in testa al listino principale in rialzo del 2,5%, dopo che gli analisti di Intermonte hanno alzato la raccomandazione sul titolo a “outperform” e il target price a 33 euro dai 28 precedenti. Acquisti anche sui titoli energetici, spinti dal rialzo dei prezzi del greggio: Tenaris termina a +1% come Snam, +0,9% per Eni. Bene inoltre UniCredit (+0,7%), Bper (+0,7%) e Moncler (+0,6%). Chiude in rialzo dello 0,3% Tim, in vista della decisione del giudice sul contenzioso promosso da Vivendi sulla vendita della rete. Sul fronte opposto, soffre il comparto tech in scia a Nvidia – 2,37% St chiude così a -2,6%.
Spread si allarga nel finale a 124 punti base
Prezzi in calo per i titoli di Stato dell’eurozona scambiati sul secondario telematico Mts con la conseguenza di una risalita dei rendimenti che ha caratterizzato i principali sovrani dell’area. I BTp in particolare con la conseguenza che lo spread con i Bund è tornato ad allargarsi. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005560948) e il Bund di pari scadenza si allarga a 124 punti base rispetto ai 121 indicati in avvio (stesso livello del closing di venerdì. Il rendimento dei decennali italiani prosegue la risalita e si attesta nel finale al 3,83% dal 3,81% di stamani e 3,77% al closing di venerdì scorso.
BTp: assegnati 2,75 mld a 3 anni e 3 mld a 7 anni
Il Tesoro ha collocato complessivamente 5,75 miliardi di euro nell’asta BTp a 3 e 7 anni: in crescita di circa mezzo punto percentuale i rendimenti. In particolare, la terza tranche del BTp 2,70% con scadenza 15 ottobre 2027 ha ricevuto ordini per 4,548 miliardi di euro ed è stata assegnata per complessivi 2,75 miliardi di euro: il rendimento si è attestato al 2,85%, pari a 49 punti base in più rispetto all’asta precedente. Il Tesoro ha poi assegnato 3 miliardi di euro della quarta tranche del BTp 3,15% con scadenza 15 novembre 2031 a fronte di una domanda di 4,879 miliardi: il rendimento lordo è stato del 3,49%, pari a un incremento di 57 punti base sull’asta precedente.
Dollaro ai massimi in due anni, euro sotto 1,02
Sul mercato valutario, il dollaro è sui massimi da due anni contro le altre principali valute. L’euro incrocia il biglietto verde a 1,0193 da 1,0230 venerdì in chiusura, scendendo sotto quota 1,02 dollari per la prima volta dal novembre 2022. La moneta unica vale anche 160,73 yen (da 161,49), mentre il rapporto dollaro/yen è a 157,44 (da 157,60). Continua a perdere terreno la sterlina, che sconta i timori sull’economia britannica: la divisa inglese vale 1,2129 dollari, sui minimi da novembre 2023, ed è indicata a 0,8419 per un euro (da 0,8372 venerdì in chiusura).
Petrolio in rialzo, vola il gas
In rialzo i prezzi del petrolio dopo l’annuncio di nuove sanzioni Usa nei confronti della Russia, che potrebbero pesare sull’offerta globale: il future febbraio sul Wti sale del 3% verso i 79 dollari al barile e il Brent marzo di circa 2 punti a 81,3 dollari. Vola il prezzo del gas naturale:ad Amsterdam il mercato di riferimento segna +7,5% a 48,4 euro al megawattora.





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