Tassi di interesse: taglio annuciato, ma quale futuro?

Annalisa Piazza – Fixed Income Research Analyst di MFS IM – prevede che la BCE taglierà i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione del 6 giugno 2024. L’esperta dichiara che il taglio era ampiamente previsto fin dalla riunione di aprile, anche se la BCE ha continuato a ribadire che le decisioni dipendono dai dati.

“Un taglio dei tassi di interesse a giugno è ampiamente scontato, mentre il quadro per il secondo semestre è meno chiaro, con meno del 100% di probabilità che la BCE tagli di altri 50 punti base (che è il nostro scenario di base)”, ipotizza Annalisa Piazza.

L’esperta esclude che la BCE possa fornire indicazioni di massima nel corso della riunione del 6 giugno 2024, ma le nuove proiezioni aggiornate definiranno se la recente volatilità dei dati ha portato o meno a un cambiamento significativo delle prospettive della politica della BCE.

Annalisa Piazza spiega che le proiezioni della BCE di giugno saranno tenute sotto stretta osservazione. Se il profilo dell’inflazione a breve termine non dovesse cambiare in modo sostanziale (nonostante l’aumento dei salari negoziati), l’esperta prevede che ciò implicherebbe che la BCE è fiduciosa che il processo disinflazionistico sia in corso e che ulteriori tagli possano essere effettuati nel secondo semestre.

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Cosa aspettarsi dal 2025

“Con un’inflazione in calo a circa il 2% entro il 2025, sarà difficile giustificare tassi di interesse di politica monetaria così restrittivi,” ha aggiunto Annalisa Piazza. Semmai, l’esperta ritiene che la BCE dovrà essere attenta nella sua comunicazione per evitare che si speculi troppo presto su tassi di policy in territorio espansivo. Annalisa Piazza ritiene però che allo stato attuale il rischio sia molto basso, dato che i mercati prevedono tassi terminali superiori al 2,5% tra tre anni.

“Ci aspettiamo che Christine Lagarde confermi che la BCE non è influenzata in alcun modo dalla Fed e rimane dipendente dai dati,” afferma l’esperta, vagliando anche la possibilità di un taglio a luglio, la quale non è completamente esclusa, ma non ci saranno annunci su questo aspetto.

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Quali effetti sulle rate dei mutui

Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, Facile.it ha calcolato che, se venisse confermato un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile potrebbe essere di 18 euro. In meno di due anni chi ha sottoscritto un mutuo medio, ad esempio 126 mila euro in 25 anni (LTV 70%), ha visto aumentare la rata di oltre il 60 per cento; per assistere a un calo significativo bisognerà attendere ancora un po’ di tempo.

Analizzando l’andamento dei Futures sugli Euribor si scopre che la rata, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi.

Se i tassi variabili sono ancora alti, quelli fissi offerti dalle banche godono di condizioni favorevoli e, anche grazie a questo, secondo l’osservatorio di Facile.it le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere del 17% nei primi 4 mesi del 2024. Guardando alle migliori offerte disponibili online per un mutuo standard da 126 mila euro in 25 anni (LTV 70%), i tassi fissi partono da un TAN pari al 2,87%, vale a dire una rata mensile di 589 euro

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