Bonus latte artificiale: confermato anche nel 2023!

Il Governo Meloni ha confermato il bonus latte artificiale anche per il 2023. Il contributo è destinato a tutte le neo mamme e copre le spese fino al sesto mese di vita del bebè. Vediamo la data entro cui presentare la domanda, a quanto ammonta e i requisiti.

Bonus latte artificiale 2023: la data e a chi è destinato

Introdotto per la prima volta alla fine del 2019, il bonus latte artificiale è stato confermato anche per il 2023. Il contributo è stato pensato dal Governo per le neo mamme che, per questioni di salute, non possono allattare e hanno bisogno di alternative al latte materno. Considerando che i sostituti di questo bene di prima necessità costano davvero tanto, l’esecutivo ha studiato un incentivo ad hoc.

Leggi anche bonus: assegno unico 2024, ecco gli aumenti!

Il bonus latte artificiale è pari a 400 euro ed è destinato alle donne che hanno un reddito Isee inferiore o pari 30 mila euro l’anno e una patologia, sia temporanea che permanente. Il contributo può essere richiesto anche dalle famiglie delle mamme che sono morte di parto.

Per quanto riguarda la data, l’incentivo può essere richiesto direttamente all’Asl del territorio di residenza nel momento in cui se ne ha bisogno. E’ riconosciuto dalla nascita del neonato fino al sesto mese ed erogato direttamente dalla Regione di appartenenza.

Bonus latte artificiale 2023: le patologie riconosciute

Come già anticipato, verrà riconosciuto soltanto in presenza di determinate patologie, sia temporanee che permanenti. Tra queste ultime, ci sono: infezioni da HTLV (1 e 2), sindrome di Sheehan, alattogenesi ereditaria, ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria e mastectomia bilaterale.

Hai bisogno di liquidità? Contattaci per un preventivo gratuito!

Per quanto riguarda le malattie temporanee, che vanno controllate con cadenza mensile, troviamo: infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo, infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo, infezione ricorrente da streptococco di gruppo B, lesione luetica sul seno, tubercolosi bacillifera non trattata e mastite tubercolare l’infezione da virus varicella zooster. Inoltre, vengono riconosciute anche condizioni/esami come: esecuzione di scintigrafia, assunzione di farmaci che vanno ad inficiare l’allattamento, assunzione di droghe (tranne metadone) e condizione di alcolismo.

Ovviamente, le patologie devono essere certificate da medici del Servizio Sanitario Nazionale, sia dal neonatologo che dal pediatra o dal medico di base. Sono sempre loro a dover confermare, in caso di malattia temporanea, la diagnosi di mese in mese.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *