Taglio del cuneo fiscale: quali aumenti in busta paga?
Il taglio al cuneo fiscale da maggio 2023 sale al 4%. La misura è stata annunciata da parte del governo Meloni e prevede un ulteriore taglio progressivo delle tasse in busta paga, a partire dal prossimo maggio e fino a dicembre.
Ciò significa che cambiano ancora le buste paga dei lavoratori dipendenti. Ci saranno nuovi aumenti e una rinnovata riduzione della pressione fiscale. Ma di quanto? In questo articolo vediamo gli effetti in busta paga del nuovo taglio al cuneo fiscale da maggio a dicembre 2023.
Uno degli obiettivi dell’esecutivo Meloni è un progressivo taglio delle imposte sul lavoro del 5% nell’arco dell’intera legislatura. Si è partiti con una proroga del taglio al cuneo del 2 e 3% (già in vigore lo scorso anno e confermato nel 2023). Ma c’è di più: nel DEF 2023, sono stati accantonati 3 miliardi di euro per finanziare una ulteriore sforbiciata al cuneo fiscale per redditi medio-bassi.
Questo nuovo taglio partirà a maggio e durerà fino a fine anno. In sostanza da maggio a dicembre 2023 le buste paga dei dipendenti con redditi medi e bassi saliranno ancora un po’, per effetto di questa misura.
Ancora non si conosce la percentuale esatta di taglio che verrà attuata. Dobbiamo attendere il decreto ad hoc che arriverà a breve. Si parla però di un ulteriore punto percentuale rispetto a quanto attualmente in vigore. A maggio quindi si potrebbe arrivare ad un taglio complessivo del 4% al cuneo, stando a quanto annunciato da alcuni ministri del governo.
La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha infatti annunciato un taglio di un altro punto percentuale sui contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti. Dovrebbe quindi confermarsi al 4% la riduzione del cuneo mentre l’impegno per l’arco della legislatura, ha ribadito Calderone, è di 5 punti totali. “Gireremo la maggior parte di questo intervento – ha spiegato Calderone nel corso di un evento organizzato da Fondimpresa – ancora una volta a sostegno delle famiglie e dei redditi da lavoro”.
Parole confermate dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, che ha spiegato al Corriere come sarà effettuato l’intervento: “Il taglio del cuneo fiscale, da maggio, raddoppierà”.
Si andrà sempre per fascia di reddito. L’impatto in busta paga sarà quindi diverso da lavoratore a lavoratore, in base alla retribuzione percepita. Certo è che la misura andrà a favore dei redditi medio-bassi.
Taglio al cuneo fiscale da maggio: quali aumenti in busta paga
Come si traduce questo aumento? Come cambiano gli stipendi? Quali effetti ci saranno nelle buste paga. Vediamo alcune simulazioni di cosa potrà succedere a partire da maggi0 2023, se l’entità del taglio verrà confermata dal decreto in arrivo.
L’ultima manovra aveva ridotto del 3% i contributi sui redditi fino a 25 mila euro e del 2% quelli compresi tra 25 mila e 35 mila euro. Gli effetti sono stati piuttosto modesti:
- per i redditi fino a 25 mila euro lordi si parla di un risparmio mensile di 41,15 euro (annuo di 493,85 euro),
- Da 27.500 a 35 mila euro di reddito sono stati circa 30 euro in più in busta paga (360-390 l’anno).
Con il nuovo taglio al cuneo fiscale da maggio 2023 le cose migliorerebbero un po’. Ribadiamo che l’asticella precisa non la conosciamo ancora. Sappiamo che l’intervento cambierà in meglio le buste paga dei redditi medio-bassi. Potrebbe quindi trattarsi alternativamente:
- o di una riduzione unica del 4% del cuneo per redditi fino a 35 mila euro;
- oppure di una riduzione del 4% per redditi fino a 25mila euro e del 3% del cuneo per reddito da 25 mila euro a 35 mila euro.
L’effetto potrebbe tradursi in un effettivo raddoppio di quanto fatto fino ad oggi. L’aumento in busta paga da maggio a dicembre potrebbe valere 25-30 euro in più al mese (in media), a seconda del reddito.





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