Cessione dei crediti fiscali: quali banche stanno per riaprire alla cessione?
Il governo è al lavoro già da qualche settimane ed importanti novità sono attese per imprese e professionisti sullo sblocco dei crediti incagliati e sulla possibilità di cessione del credito.
Dopo lo stop imposto dal Governo alla cessione del credito e allo sconto in fattura, i primi segnali di apertura arrivano da parte delle banche che stanno riaprendo la possibilità di acquisizione dei crediti.
Uno dei problemi più grandi a proposito dello stop alla cessione del credito e dello sconto in fattura riguarda, infatti, i diversi crediti incagliati ovvero bloccati che non si possono acquistare o vendere. Secondo quanto calcolato dall’ANCE ammonta ad almeno di 15 miliardi di crediti di imposta bloccati relativi al Superbonus 110% e bonus per l’edilizia.
Dopo i continui cambiamenti normativi sembra riaprire, quindi, il mercato della cessione dei crediti collegati al Superbonus: dalla Camera e dal Senato arriva l’ok definitivo alla legge di conversione del dl 11/2023 con alcuni provvedimenti per lo smaltimento dei crediti bloccati.
Tra le soluzioni prospettate per sbloccare il sistema del Superbonus, il Governo è al lavoro per creare entro giugno 2023 una piattaforma per lo sblocco dei crediti con Enel X come veicolo, relativamente ai lavori già avviati prima di metà febbraio. Si tratterebbe di un portale online apposito per il ricircolo dei crediti tramite cui sarebbe possibile vendere e riacquistare crediti, immettendoli nuovamente in circolazione.
Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha annunciato l’accordo tra le banche ed il Governo per sbloccare i crediti incagliati per rimettere in circolo i crediti, derivati soprattutto dal Superbonus 110%, e sbloccare i cantieri fermi.
Le banche quindi si apprestano a ripartire con la cessione dei crediti, meccanismo fondamentale per ravvivare il settore edile in generale.
A seguito delle novità annunciate dal governo Poste italiane e alcune banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit), stanno lavorando ad uno sblocco dei crediti.
Tra gli emendamenti presentati ed approvati dalla Camera, di particolare importanza è quello relativo all’estensione del termine ultimo per la presentazione della comunicazione all’Agenzia delle Entrate: il termine slitta dal 31 marzo al 30 novembre, data ultima di presentazione della dichiarazione dei redditi riferita al 2022. Pertanto, è prevista la possibilità di utilizzare il meccanismo della remissione in bonis per presentare la comunicazione di cessione alle Entrate in ritardo, senza perdere il diritto all’opzione, ma a fronte del pagamento di una sanzione di 250 euro.
Grazie a queste novità, alcune banche hanno annunciato di voler riprendere la cessione del credito: la prima a farlo, ufficialmente è Unicredit ed Intesa Sanpaolo.
Segnali di riapertura circa l’acquisto dei crediti edilizi incagliati arrivano anche da Cassa Depositi e Prestiti e da Poste Italiane.
A tal riguardo riportiamo, rispettivamente, le dichiarazioni fatte dall’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, e dal condirettore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco:
Per il momento non siamo direttamente coinvolti in nessuna iniziativa, ma se ce n’è una di sistema che può dare una mano alla ripresa del Paese siamo disponibili a valutarla con serenità e obiettività.
Siamo assolutamente pronti per ripartire, laddove ci sia una condivisione, anche con il Governo, perché anche alla luce delle ultime disposizioni del governo la nostra attività è diretta ai privati, alle famiglie.
La banca Unicredit ha messo a punto una soluzione per imprese, artigiani e professionisti che hanno completato i lavori, dando loro la possibilità di cedere i crediti fiscali maturati a fronte di sconto in fattura per spese sostenute nel 2022. Lo scopo è quello di smobilizzare tali crediti ed ottenere così la liquidità necessaria per proseguire la propria attività e per questo già questi giorni riapre la possibilità della cessione del credito collegato al Superbonus ed agli altri bonus edilizi al fine di agevolare coloro che hanno completato i lavori e hanno necessità di cedere i crediti, avendo raggiunto la capienza fiscale.
I clienti titolari di conto corrente presso la banca avranno la possibilità di cedere i crediti di imposta al verificarsi di determinate condizioni: i crediti devono derivare da sconto in fattura, devono riferirsi a spese sostenute nel 2022 e l’ammontare complessivo del credito per singola pratica deve essere superiore a 10.000 e inferiore ai 600.000 euro.
Anche Banca Intesa si sta muovendo verso la stessa direzione avendo siglato un accordo con L’università Luiss per un valore fiscale di circa 60 milioni di euro.





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